Puntata “genovese”, tutta dedicata a De Andrè, un altro “ossessionato” dal testo biblico. Già nella sua ballata più famosa, Il pescatore, si fa riferimento a chi “versò il vino e spezzò il pane” ma è nell’album La Buona Novella che De Andrè si dedica ad un corpo a corpo con uno dei testi più “forti” di tutta la Bibbia: i dieci comandamenti. Ne esce l’ampia e amara ballata “Il testamento di Tito”, dove tutta la rabbia ribella di Tito/Fabrizio si stempera e si scioglie negli ultimi due versi: “io, nel vedere quest’uomo che muore,/ madre, io provo dolore. / Nella pietà che non cede al rancore, / madre, ho imparato l’amore”. I dieci comandamenti aprono agli altri due, quelli dell’amore: è sulla croce che si capisce come Cristo sia venuto non ad abolire la legge ma a portarla a compimento.
Hungry hearts, a cura di Andrea Monda scrittore e insegnante di religione, mutuando il suo titolo dal famosissimo brano di Bruce Springsteen che indaga non a caso sui “Cuori affamati”, racconta la dimensione spirituale della musica rock e non solo.
La puntata del 26 marzo: