E finalmente è arrivato il turno di Johnny Cash, ci scusiamo per il ritardo. Eccolo con la sua voce inconfodibile cantare che ogni uomo non è altro che un diamante allo stato grezzo ma su di lui si posa lo sguardo misericordioso di Cristo che riscatta ogni esistenza. La stessa condizione di fragilità e speranza è racchiusa nella seconda ballata, del vecchio Tom Waits, Come on up to the house, che canta la precarietà di ogni vita umana, per cui “il mondo non è la mia casa/ Son solo uno di passaggio/che ci passa attraverso/ Su vieni a casa”. Oggi saliamo ad alte vette, e i brividi si sentono: non è l’altezza, ma la profondità di queste due grandi voci della musica americana.
Hungry hearts, a cura di Andrea Monda scrittore e insegnante di religione, mutuando il suo titolo dal famosissimo brano di Bruce Springsteen che indaga non a caso sui “Cuori affamati”, racconta la dimensione spirituale della musica rock e non solo.
La puntata del 16 gennaio: