21 dicembre 2021
“Vorrei qui proporre tre vie per la costruzione di una pace duratura. Anzitutto, il dialogo tra le generazioni, quale base per la realizzazione di progetti condivisi. In secondo luogo, l’educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo. Infine, il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana. Si tratta di tre elementi imprescindibili per «dare vita ad un patto sociale», senza il quale ogni progetto di pace si rivela inconsistente”: si legge così nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace di Papa Francesco presentato in mattinata nella sala stampa della Santa Sede a cui è dedicata la prima pagina di Chiesa e comunità di martedì 21 dicembre. Dentro le crisi che la pandemia ha portato in evidenza, la riflessione del Pontefice guarda al passaggio di testimone tra anziani e giovani che chiede di essere affrontato con impegno e creatività. Mentre a proposito dell’educazione la denuncia è di spese per le armi cresciute a dismisura a fronte di risorse destinate alla formazione fortemente ridotte perché viste come perdite e non come investimenti. Da qui la richiesta di invertire la rotta per costruire pace. E questo anche sul fronte del lavoro. A dialogare su quest’ultimo punto con Alessandra Giacomucci in studio, Aboubakar Soumahoro, presidente di Lega Braccianti e portavoce di Invisibili in Movimento presente alla conferenza stampa che comincia raccontando il suo impegno di queste ore: riportare nel Paese di origine un giovane maliano morto mentre lavorava nei campi.
Microfoni aperti poi sulla Terra Santa dove anche quest’anno i pellegrini non possono arrivare in questi giorni di festa a causa delle restrizioni imposte dal Covid. Un periodo difficile che attende però con gioia la luce che è Cristo, racconta il Custode di Terra Santa padre Francesco Patton.