5 novembre 2021
Il primo collegamento è con Simona Mulazzani, Radio Icaro. Riccione, turismo: si consolida la ripresa. Federalberghi di Riccione ha presentato i risultati del questionario “Com’è andata l’estate 2021” sottoposto a 116 albergatori riccionesi, la metà dei quali con hotel a tre stelle. Una stagione di ripresa rispetto al 2020, anno nero del covid, e che permette di guardare al futuro con moderato ottimismo. Le parole di Bruno Bianchini, Presidente Federalberghi Riccione. Tra gennaio e settembre, i pernottamenti sono stati due milioni e centomila, per i turisti italiani meno 18% sul 2019 e più 23% sul 2020. Per quelli stranieri, circa 240mila, meno 48% sul 2019 e più 60% sul 2020. Performance negative fino a giugno, con la perdita del turismo sportivo in primavera, poi la ripresa sostenuta soprattutto dal mercato italiano, in primis Emilia Romagna e Lombardia ma ad esempio anche Bolzano, con un più 12% grazie alla nuova fermata delle Frecce. Crescono i giovani tra i 13 e i 27 anni. In calo gli anziani, con le difficoltà nella ripresa del turismo sociale. Le parole di Claudio Montanari, Osservatorio Turistico L. Montanari
Il secondo collegamento è con Radiorizzonti inBlu Saronno, Massimo Tallarini.
Ha preso il via a Como il 30 ottobre scorso l’iniziativa Como Fratelli tutti, con l’adesione di più di 60 Realtà (Arci, Acli, Diocesi, Compagnia delle opere, sindacati, Confindustria, Confcommercio, Agesci). Una iniziativa civica, basata sulla piattaforma Shaps, strumento offerto gratuitamente e nato per dare risposte ai bisogni di chi vive ai margini, coinvolgendo cittadini e realtà tutte del territorio al fine di costruire una comunità partecipata e inclusiva. Qualcuno ha visto mio fratello? È la domanda provocatoria da cui gli autori del progetto sono partiti per smuovere la città di Como. Le parole di Carlotta Toscano, collettivo Feelo, ufficio stampa Como Fratelli tutti. E quelle di Chiara Giaccardi, docente di sociologia dei media Università Cattolica Milano, promotrice dell’iniziativa.
Il terzo collegamento è con Radio Spazio Noi Palermo, Luigi Perollo, direttore.
Parliamo del Mostro di Marsala, il presunto autore (anche se siamo in presenza di una condanna definitiva) del rapimento e degli omicidi di tre bambine a Marsala, in provincia di Trapani, nell’autunno del 1971. Adesso, dopo 50 anni esatti, in molti a Marsala tornano a interrogarsi su ciò che accadde e su tutti quegli elementi che l’inchiesta di allora non riuscì ad approfondire, a iniziare dall’ipotesi che il mostro, al secolo Michele Vinci, abbia potuto godere di complicità. Nel 1971 l’inchiesta venne coordinata dall’allora Procuratore Capo di Marsala Cesare Terranova (che verrà ucciso dalla mafia a Palermo nel 1979) con la collaborazione di Carlo Alberto Dalla Chiesa, a quel tempo colonnello e comandante della Legione Carabinieri di Palermo (ucciso nel 1982) e dal giovane sostituto Giangiacomo Ciaccio Montalto, ucciso in provincia di Trapani nel 1983. Nel 1989 il caso venne riaperto dal successore di Cesare Terranova, Paolo Borsellino che dovette però chiudere nuovamente il fascicolo per mancanza di ulteriori prove. Le parole di Angelo Barraco, giornalista di Marsala che ha seguito il caso.