4 giugno 2021
Il primo collegamento è con Simona Mulazzani, radio Icaro, Rimini.
Fa discutere a Rimini la protesta di diversi albergatori della zona sud della città contro il progetto di ospitare in una struttura alberghiera locale alcune decine di migranti già inseriti nei progetti di accoglienza. E’ stata avviata una raccolta firme e ci sono stati diversi interventi pubblici contro questa ipotesi. La parola finale sarebbe spettata al Prefetto ma la Croce Rossa di Rimini, che coordina il progetto, visto il clima che si è creato ha già annunciato l’intenzione di cercare un’altra destinazione. Ma il clamore non si è spento. Le associazioni riminesi ADL Cobas e Casa Madiba, da tempo impegnate nella difesa dei diritti del lavoratori del turismo, in una manifestazione davanti alla sede dell’Associazione Albergatori di Rimini hanno denunciato un sistema che da una parte sfrutta a poco prezzo il lavoro invisibile delle fasce con meno diritti come i migranti, dall’altro li vuole “invisibili” nella fascia turistica.
Uno studio della CGIl di Rimini di questi giorni, tra l’altro, ha evidenziato come delle 8.000 persone che in provincia hanno perso il lavoro nel 2020, la maggior parte sia proprio nel settore turistico, dove c’è una grossa fascia di precarietà senza tutele. Le parole di Moriba Traore, lavoratore africano attivista di Casa Madiba.
Il secondo collegamento è con Massimo Tallarini, Radiorizzonti InBlu Saronno, e con Raul Caruso, genitore di bambino con sindrome di down e professore dell’Università Cattolica di Milano.
Le difficoltà del sostegno ai bambini con sindrome di down nella scuola di Varese e provincia. Esiste da molti anni una carenza di insegnanti di sostegno nella scuola. Tale carenza di insegnanti di sostegno determina una violazione del diritto allo studio per gli alunni disabili. Il problema sta nel fatto che è il diritto allo studio dei disabili è stato subordinato alle esigenze finanziarie. Attualmente una legge del 2015 stabilisce che le regole devono essere ancora quelle stabilite dalla finanziaria del 2008, questo significa che il diritto allo studio dei bambini disabili è una ‘deroga’ ed è sempre precario perché essendo coperto da posti in deroga condanna i bambini ad avere insegnanti supplenti e mai in numero certo. A dispetto di ciò in molti casi gli USR (uffici scolastici regionali) assegnano un numero di docenti inferiore al numero che si dovrebbe avere. Secondo i dati del 2020 in Lombardia la situazione era molto grave.
Il terzo collegamento è con Francesco Mariucci, Umbria radio.
L’Umbria arranca sui vaccini. Recentemente ci sono state molte polemiche per le lentezze nell’andamento della campagna vaccinale, soprattutto per le fasce 50-59 e 60-69, dove la regione è stata fino alla settimana scorsa maglia nera a livello nazionale. Ora si tenta un’accelerazione grazie agli accordi con medici di base e farmacie (che però non sono ancora partiti), e grazie agli ‘open day’ aperti a tutti. La risposta della giunta è da sempre stata “non ci mandano i vaccini”: secondo il governo regionale si potrebbero somministrare fino a 18mila dosi al giorno, nei fatti non si è mai andati sopra le 7mila dosi. Le dichiarazioni dell’assessore regionale alla salute Luca Coletto.