25 marzo 2021
Il primo collegamento de Il territorio parla, condotto da Federica Margaritora dal lunedì al venerdì alle 16.20, è con Simona Mulazzani, di radio Icaro Rimini. La firma di un nuovo protocollo contro le infiltrazioni mafiose nel territorio riminese che ha visto insieme i comuni della provincia e la prefettura. E’ stato anche realizzato un virtual tour dall’Osservatorio antimafia per presentare i beni confiscati: in provincia sono una quindicina tra alberghi, case private, night. Le parole di Andrea Gnassi, sindaco di Rimini
Dantedì. Dal tramonto di ieri all’alba di oggi sul palazzo del Podestà in piazza Cavour a Rimini la proiezione della lettura del canto V dell’Inferno declamata da studenti delle università dei cinque continenti in occasione di un evento “on line” realizzato al teatro galli lo scorso 8 marzo. Le parole di Lia Celi, scrittrice, che ha coordinato la giornata di letture.
Il secondo collegamento è con Stefania Brunelli, di Radio ECZ Brescia. In Lombardia il piano vaccinale, partito nel migliore dei modi, è stato ed è tuttora soggetto a tanti rallentamenti dovuti ai numerosi disservizi creati dal malfunzionamento della piattaforma regionale che avrebbe dovuto gestire le prenotazioni. A tutto questo si sono aggiunti i giorni di sospensione del vaccino di Astra Zeneca. Ma c’è anche da sottolineare l’impegno delle forze in campo, operatori sanitari, volontari, protezione civile Alpini, che hanno saputo organizzare gli hub vaccinali in modo efficiente, luoghi dove professionalità, senso del dovere ed umanità sono tutt’uno con la gioia di contribuire ad accendere quella luce di speranza che tutti attendevano. Forse i sistemi pensati dalla politica presentano delle falle ma quelli pensati e realizzati dagli uomini e dalle donne che sono stati e sono ancora in prima linea funzionano. La testimonianza della dottoressa Federica Cottini, coordinatrice del Centro vaccini anti-Covid degli Spedali Civili di Brescia.
Il terzo collegamento è con GabriellaRuiz, di Radio Spazio Noi, Palermo, per parlare di Emanuele Piazza, vittima di mafia dimenticata.
Emanuele Piazza, nato a Palermo nel 1960 e scomparso il 16 marzo del 1990, è stato un poliziotto e un agente dei servizi segreti. E’ stato ucciso in circostanze mai del tutto chiarite, ad opera di Cosa Nostra, ma il corpo non venne mai ritrovato. Iniziò la sua carriera nella Polizia di Stato, poi lavora alla Criminalpol della Questura di Roma. Rientrato a Palermo, operò come agente nel Sisde, occupandosi della ricerca di latitanti. Riuscì a far arrestare il latitante mafioso Giovanni Sammarco. Emanuele Piazza scompare dalla propria abitazione di Palermo in località Sferracavallo, il 16 marzo 1990. l giorno successivo il padre Giustino Piazza, noto avvocato, accompagnato dal fratello Andrea presenteranno denunzia di scomparsa innanzi la squadra mobile di Palermo. Le parole di Andrea Piazza. La ricostruzione dei fatti avvenne grazie alle rivelazioni di due collaboratori di giustizia, tra cui il suo stesso assassino, Francesco Onorato: quel 16 marzo Emanuele viene attirato fuori dalla sua abitazione da Onorato, ex pugile e suo vecchio compagno di palestra, con la scusa di cambiare un assegno in un negozio di mobili di Capaci (a pochi minuti di distanza da Sferracavallo). Onorato condusse Piazza in uno scantinato dove l’agente venne strangolato. In seguito il suo cadavere venne sciolto nell’acido in un casolare della campagna di Capaci, a poche centinaia di metri dal luogo dove nel 1992 troverà la morte il giudice Falcone.