2.1.2021- Il Dante di Alessandro Barbero, balzato appena uscito in testa alle classifiche, è un rigoroso testo di storia. In occasione del 700° anniversario della scomparsa del maggior poeta italiano, per molti aspetti inventore della nostra lingua, Barbero ha indossato i suoi panni più naturali, quelle del medievista, è ha affrontato la biografia dantesca con gli strumenti del mestiere. Lo storico non si è fatto critico letterario, ha indagato piuttosto la vita di un fiorentino di status abbastanza elevato nato nella secondo metà del XIII secolo e morto nella prima del successivo. Appassionato partecipe della vicenda politica attraversata dalla sua città e alla fine soccombente, tanto da vedersi costretto ad abbandonarla per diventare esule. Barbero racconta questo passaggio come repentina trasformazione delle fonti di riferimento. Cessano quasi del tutto gli atti notarili che avevano accompagnato la vita di Dante benestante cittadino e per ricostruirne le vicende occorre basarsi su qualche lettera, il racconto dei primi biografi e le tracce, a volte ingannevoli, che troviamo nelle sue opere, la Commedia prima di tutte.
Alessandro Barbero
Dante
Laterza