“Dio è come un buon padre e come una buona madre, anche Lui è una buona madre: non smettono mai di amare il loro figlio, per quanto possa sbagliare, sempre”: così dice il Papa all’udienza generale di mercoledì 2 dicembre che ha aperto l’odierna puntata di Ecclesia. Continua dunque la riflessione di Francesco sulla preghiera, mentre al termine della catechesi, tenuta ancora nella Biblioteca apostolica per evitare il rischio di contagi, ricorda la recente strage di contadini in Nigeria invocando Dio per la pacificazione del Paese e perché converta il cuore dei terroristi.
E sempre in Africa ha aperto i microfoni la seconda pagina del quotidiano di informazione religiosa di inBlu. Nella Repubblica Centrafricana, a cinque anni dalla storica presenza del Papa che ha aperto a Bangui la Porta Santa del Giubileo della Misericordia, si piange la morte dell’imam Omar Kobine Lamaya protagonista del processo di pacificazione nel Paese insieme al cardinale Dieudonné Nzapalainga, Arcivescovo di Bangui, che lo ha ricordato come “un uomo di saggezza, che aveva in bocca la parola dell’unità, che aveva rispetto e stima per l’altro”. A ricordarlo al microfono di Alessandra Giacomucci don Mathieu Bondobo parroco della Cattedrale e vicario generale dell’Arcidiocesi di Bangui.
Questa sera alle 21 torna “Prega con noi”, il Rosario che accompagna questo tempo di pandemia. L’arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, monsignor Giovanni Tani, che presiederà la preghiera dal Santuario del Pelingo di Acqualagna, intreccerà l’invocazione a Maria con l’esperienza di vita e di fede della beata Margherita nata a Metola e morta a Città di Castello, la storia di santità di una donna gravemente segnata da diversi handicap alla vigilia della Giornata internazionale delle persone con disabilità.