Dopo il grande successo de “La strage dei congiuntivi”, “Di Grammatica non si muore” e “Peste e corna”, Massimo Roscia torna in libreria col romanzo “Il dannato caso del signor Emme” (Exorma).
Un libro colto, intelligente, surreale e divertente, in cui presente e passato, personaggi reali e immaginari si mescolano in una storia on the road, a bordo di uno scuolabus riadattato a camper, su cui viaggia una strampalata famiglia che si è assunta il compito di sottrarre alcuni personaggi alla “damnatio memoriae”. Ed è esattamente quello che fa l’autore, che, attraverso le vicende dei protagonisti, recupera la figura di un grande giornalista, Paolo Monelli, il signor Emme del titolo, realmente vissuto e realmente dimenticato