James Martin
Anche Dio Ride
Perché gioia, umorismo e riso sono al centro della vita spirituale
San Paolo Editore
Titolo e sottotitolo dell’ultimo libro del gesuita James Martin sarebbero già di per sé sufficienti a spiegare compiutamente il senso del testo. Si può aggiungere soltanto che lo stile dell’autore non si ritrae da mantenere un atteggiamento amicale, e scherzoso, nei confronti del lettore, al quale cita persino alcune barzellette, ribadendo nella forma narrativa quanto sostenuto sul piano teologico. Martin parte dalla constatazione dell’assenza nei vangeli del ricordo esplicito di una circostanza nella quale Gesù abbia riso, fatto spesso utilizzato per costringere il cristianesimo in vesti seriose, se non addirittura cupe. Non mancano però nelle scritture, egli sottolinea, occasioni nelle quali il Cristo viene presentato come un commensale allegro, fino a spingere lui stesso ad affermare, in opposizione alla figura di San Giovanni Battista penitente ed eremita, di essere il “Figlio dell’uomo, che mangia e beve”. L’autore porta a sostegno della sua tesi anche passaggi del vecchio testamento, dalla risata di Sara, moglie di Abramo, al cosiddetto inno alla gioia, contenuto nel Qoelet e in esso ripetuto in maniera insistente.