Se avessimo avuto la capacità di capire, di farci entrare nella pelle questa sinfonia di voci, se avessimo avuto la capacità di farcene attraversare accogliendola con stupore con gratitudine, potremmo anche fermarci qui. Ma non abbiamo avuto questa capacità, non abbiamo scelto questa strada. E allora è necessario raccontarla questa storia che nasce da un intreccio inestricabile di terra e di uomini, di acqua e di passi, di foresta e di voci. Nasce da qui dentro questo mistero in cui tutto si tiene, dove tutto è connesso. E anche adesso che altro l’ha piagata questa armonia possibile cerca e offre strade nuove, inedite, per ricucire quel tessuto strappato che invece custodisce la trama della vita. Perché da qui possiamo ripartire, se avremo la capacità di capire. Di farci penetrare, di accogliere la strada di sentirci noi stessi parte di questa armonia possibile. Che ha un nome, una storia, un volto anzi una sinfonia di volti e di voci. Amazzonia, casa comune.