La storia è quella che abbiamo studiato a scuola, quella del re di Tebe che, di fronte alla peste che mette in ginocchio la città, capisce di essere lui la causa dell’ira degli dei: ha ucciso il padre e sposato la madre. Igor Stravinskij mette in musica i mito raccontato da Sofocle nell’Oedipus Rex. Lo fa nel 1927 con un testo in latino, per ricreare le atmosfere sacrali della tragedia greca. Un narratore accompagna gli spettatori nell’opera-oratorio, espressione massima del periodo neoclassicista del compositore, scritta per essere rappresentata, ma anche per essere eseguita in forma di concerto. Oedipus Rex protagonista questa settimana della rubrica Un’opera in tre minuti di Pierachille Dolfini