Giuseppe Pontiggia
Le parole necessarie
Tecniche della scrittura e utopia della lettura
Marietti
Giuseppe Pontiggia, scomparso quindici anni fa, è stato con molte probabilità lo scrittore italiano contemporaneo che ha riflettuto con maggiore acutezza sulla nostra lingua e sul suo utilizzo letterario. I corsi di scrittura da lui tenuti al Teatro Verdi di Milano e le trasmissioni radiofoniche che ne sono derivate sono analisi puntuali del fenomeno della scrittura affrontato dal punto di vista artistico. Nel volumetto Le parole necessarie sono riuniti i testi di alcune occasioni collegate all’insegnamento.
Pontiggia è sempre acuto e arguto, mai saccente. L’atteggiamento prevalente è quello dell’artigiano che presenta i propri ferri del mestiere. Nel suo caso le parole, considerate singolarmente e nelle loro interazioni. Pontiggia rivaluta l’approccio retorico al linguaggio, in senso propriamente tecnico. Assicura che il talento nessuno se lo può dare, mentre l’attenzione, l’impegno e il confronto con i grandi maestri dello scrivere aiuta con sicurezza a migliorare lo stile. Ogni parola va pesata. “Ricordatevi che l’aggettivo deve aggiungere. Se non aggiunge toglie.” Assicura ai suoi ascoltatori. “Bisogna ragionare per l’aggettivo come fa un banchiere: ‘Se non guadagno, perdo’.”