16 novembre 2018 – La voce delle dimissioni di Gove era circolata dopo il suo presunto rifiuto di sostituire Dominic Raab al dicastero per la Brexit. L’annuncio ferma l’emorragia di esponenti ‘brexiteers’ dall’esecutivo. E anche dalla presidenza del partito arriva un segnale di rassicurazione: May ha i numeri per “vincere” in caso di mozione di sfiducia alla sua leadership, per cui si potrebbero avviare le procedure di voto in casa Tory martedì. A questo punto il governo potrebbe tenere malgrado le dimissioni di Dominic Raab, ministro della Brexit e capo negoziatore con la UE; di Esther McVey, ministro del lavoro; di Shailesh Vara, sottosegretario per il Nordirlanda e di Rehman Chishti, vice di May nel partito conservatore. Tutti protestano per due questioni legate al problema irlandese e alla preservazione del confine fluido e della pace nell’area: l’unione doganale a oltranza per il Regno Unito qualora non ci fosse un accordo definitivo prima dell’uscita finale di Londra dall’Europa (31 dicembre 2020) e il regime separato previsto per l’Irlanda del Nord, in una sorta di mercato unico, che secondo i contestatori la slegherebbe dal resto del Regno Unito. Su un altro versante sono infuriati gli scozzesi che avevano votato a favore della permanenza nell’Ue e sono tornati a chiedere l’indipendenza. Approfondimento con Philip Willan, giornalista, collaboratore di The Times, Sunday Herald e IDG News Service. È il tema della puntata di Buona la prima, condotto da Federica Margaritora, in onda dal lunedì al venerdì alle 18.13. Il programma, che approfondisce le notizie del giorno, apre con i desk dei principali quotidiani nazionali e locali: oggi la prima pagina de Il Mattino di Napoli con Francesco De Core, caporedattore centrale, e la prima pagina de Il Mattino di Padova e de la Nuova Venezia con Paolo Cagnan, condirettore.