Decreto sicurezza – Nel testo 16 articoli su 42 riguardano gli immigrati. Il quadro reale e il dibattito politico. Focus con Maurizio Ambrosini, UNIMI 6 novembre 2018 – Decreto sicurezza – Nel testo 16 articoli su 42 riguardano le misure su permessi di soggiorno, protezione internazionale e cittadinanza. Viene abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, sostituito da ‘permessi speciali’, con 6 fattispecie previste: vittime di grave sfruttamento, motivi di salute, violenza domestica, calamità nel paese d’origine, cure mediche, atti di particolare valore civile. Ancora, il decreto riserva solo ai titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati i progetti di integrazione ed inclusione sociale previsti dal sistema Sprar. I richiedenti asilo troveranno invece accoglienza solo nei centri ad essi dedicati (i Cara). Si amplia la possibilità di negare o revocare la protezione internazionale per i reati di violenza sessuale, lesioni gravi rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato, traffico di droga. Ed è prevista la sospensione della domanda d’asilo in caso di pericolosità sociale o condanna in primo grado. C’è poi la revoca della cittadinanza italiana a carico dei condannati per reati di terrorismo. La durata massima di permanenza nei Centri per il rimpatrio passa da 3 a sei mesi per facilitare l’espulsione degli irregolari. Per potenziare le attività di rimpatrio, il decreto stanzia 500mila euro per il 2018 e 1,5 milioni per il 2019 e 2020. Approfondimento con Maurizio Ambrosini, docente di sociologia dei processi migratori nell’Università di Milano. È il tema della puntata di Buona la prima, condotto da Federica Margaritora, in onda dal lunedì al venerdì alle 18.13. Il programma, che approfondisce le notizie del giorno, apre con i desk dei principali quotidiani nazionali e locali: oggi la prima pagina di Corriere.it, con Cristina Argento, del desk centrale e la prima pagina di Repubblica-Palermo, con Fabrizio Lentini, vicecaporedattore