Al Sinodo continua il confronto nei circoli minori, i gruppi linguistici, sulla terza parte dello strumento di lavoro. Mentre si continua a parlare di come coniugare dottrina e misericordia in particolare per le famiglie che vivono la separazione e la crisi. Oggi in Ecclesia con Alessandra Giacomucci don Saulo Scarabattoli, parroco a Perugia e padre sinodale, riflette su questo a partire dalle parole del cardinale Kasper al Sir.
Roma, 19 ottobre 2015 – Verso le persone divorziate risposate “mi metto sempre in un atteggiamento di ascolto e accoglienza. Già nei primi interventi, durante il Sinodo, abbiamo detto che è necessaria la verità e la misericordia. Bisogna avvicinarsi a queste persone con misericordia cioè ascoltando come un padre farebbe con i propri figli”. Lo ha detto don Saulo Scarabattoli, parroco a Perugia e padre sinodale, ai microfoni di inBlu Radio, network delle radio cattoliche italiane, sottolineando che “ascoltare significa anche donare la parola del Signore che sostiene e non impedisce o allontana, non alza muri ma costruisce dei ponti. Questa parola viene incontro alle singole situazioni delle persone e diventa una cura”.
Don Scarabattoli ha commentato le parole del cardinale Walter Kasper che ha auspicato che sulla comunione ai divorziati risposati ci fosse un’apertura e una maggioranza all’interno del Sinodo: “Kasper mi ha aperto il cuore. Ho sempre avuto questa posizione e quando l’ho vista affermata dal cardinale Kasper, già nella prima relazione della famosa ‘teologia in ginocchio’, mi sentivo di volare perché non era più un parroco di campagna o meglio di città come me a dire queste cose ma un cardinale della levatura teologica e spirituale del cardinale Kasper. Queste posizioni di apertura e accoglienza, che appartengono al Vangelo, credo che aiutino moltissimo la Chiesa”.
Don Scarabattoli ha infine rivelato di essere stato “tra i padri sinodali commossi dalla storia del bambino che ha spezzato l’ostia per i genitori. Il vescovo che l’ha presentata ha detto che ‘il bambino vede quello che le carte non vedono’. Il bambino ha visto l’amore e la fedeltà del suo papà, aveva visto la sua partecipazione alla messa e il dolore nel non poter fare la comunione”.