Il capo-missione Riccardo Gatti a InBlu, la radio della Cei: “Chi ha preso più voti è contro immigrazione. Eccesso di zelo nell’incriminarci. Migranti preferiscono morire piuttosto che essere riportati in Libia”
intervista di Chiara Placenti per Buongiorno InBlu
Roma 20 marzo 2018. “Casualmente una settimana dopo le elezioni italiane è successo questo. E chi ha preso più voti alle urne porta avanti un discorso contro l’immigrazione. È sicuramente una strana coincidenza”. Lo ha detto il capo-missione di Proactiva Open Arms, Riccardo Gatti, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio della Cei. Da domenica la nave della ong spagnola Proactiva Open Arms, è stata posta sotto sequestro dalla procura di Catania nell’ambito di un’inchiesta su uno sbarco di migranti avvenuto tre giorni fa a Pozzallo, in provincia di Ragusa. Risultano indagati per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina il responsabile della ong, il comandante e il coordinatore della nave. Sono sospettati di avere portato in Italia illegalmente 218 migranti soccorsi in mare, ignorando l’indicazione delle autorità italiane di consegnarli ai libici.
“Alla fine – ha aggiunto Gatti – siamo stati vittime di un attacco armato e una violenza da parte dei libici nel tentativo di farsi consegnare le persone a bordo. Ci è sembrato un eccesso di zelo nell’incriminarci per qualcosa che ci lascia sorpresi. Dichiarazioni ufficiali sul cambio di protocollo che abbiamo seguito fino adesso non ci sono arrivate. Da luglio 2016 stiamo operando con la Guardia Costiera italiana che ci coordina e non abbiamo mai avuto alcun problema”.
“Più volte – ha sottolineato Gatti – abbiamo visto i migranti buttarsi in acqua all’arrivo della Guardia Costiera libica. E alcuni di loro ci hanno detto che preferiscono morire piuttosto che essere riportati in Libia”.
“I libici – ha spiegato Gatti – sono arrivati dopo di noi, avevamo già le persone a bordo. Sono poi arrivati i libici che ci hanno chiesto di consegnargli le persone altrimenti avrebbero aperto il fuoco. Noi abbiamo finito il soccorso e soprendentemente i libici ci hanno lasciati andare. Ci siamo così diretti verso un porto sicuro la cui richiesta è stata inviata dal governo spagnolo. Ma una volta arrivati al porto dopo lo sbarco ci siamo ritrovati con la sorpresa degli avvisi di garanzia per immigrazione illegale. Tutto questo perchè non avevamo lasciati i migranti ai libici. Questa è una cosa che ci lascia esterrefatti perchè sono all’ordine del giorno i maltrattamenti che i migranti subiscono in Libia. E la Guardia Costiera libica spesso è stata accusata di collusione con i trafficanti o peggio di essere loro stessi dei trafficanti”.