Quarant’anni fa a Roma il sequestro di Aldo Moro da parte delle Brigate rosse e l’assassinio dei cinque uomini della scorta. Oggi la commemorazione in via Fani alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Polemica da parte del capo della Polizia Gabrielli per la presenza in tv dei brigatisti. Intanto gli atti della commissione parlamentare d’inchiesta saranno inviati alla Procura Capitolina. Il servizio di Pierachille Dolfini
40 anni fa il rapimento di Aldo Moro in via Fani, con l’eccidio della scorta. Questa mattina le celebrazioni con il presidente della repubblica Mattarella. Inaugurato il monumento dedicato a Domenico Ricci, che guidava la Fiat 130 di Moro, al maresciallo Oreste Leonardi, capo scorta, e agli agenti Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino. Giovanni Ricci, figlio di Domenico, ha fatto un percorso di giustizia riparativa che lo ha portato a incontrare i brigatisti che uccisero il padre. La sua storia
16 marzo 1978 – La strage di via Fani: le Brigate Rosse rapiscono Aldo Moro, all’epoca presidente della Democrazia Cristiana, e uccidono i cinque uomini della scorta. Moro si stava recando in Parlamento per la fiducia al governo Andreotti IV con l’appoggio esterno del Pci. Dopo 55 giorni di prigionia lo statista verrà ucciso e fatto ritrovare nel bagagliaio di una Renault 4 in via Caetani, strada vicina sia alla sede del PCI in via Botteghe Oscure, sia a quella della DC in piazza del Gesù. “Un atomo di verità: Aldo Moro e la fine della politica” è il libro appena uscito di Marco Damilano, direttore dell’Espresso. Sentiamolo nell’intervista di Federica Margaritora