Roma, 2 settembre 2015 – “Stanotte una collega di Taranto ha visualizzato il suo incarico di ruolo ad Ascoli Piceno, una distanza di 500 km. Il discorso della lontananza non è un problema ma vi dico solo che la collega ha 62 anni e insegnerà una materia che nell’arco della sua lunga carriera ha insegnato solo per due settimane”. Così Elena La Gioia, Presidente CIP Nazionale Comitati Insegnanti Precari, ai microfoni di inBlu Radio, network delle radio cattoliche italiane, a poche ore dalla notte dei docenti precari che hanno partecipato alla fase B del piano di assunzione straordinario previsto dalla “Buona scuola”.
“Quindi a 62 anni, ad un passo dalla pensione, – ha proseguito La Gioia – vai a prendere un ruolo altrove, vieni sradicato e vai a insegnare una materia che dovrai rimetterti a studiare perché è ovvio che dopo tanti anni qualcosa sarà cambiato. E’ un caso emblematico ma vi assicuro che la gran parte dei precari che questa notte hanno saputo di avere il ruolo in un’altra realtà assomigliano a questo caso”.
“Alcuni precari inseriti nella fascia B – ha spiegato La Gioia – si sono collegati stanotte ad internet e hanno visualizzato sul sito del ministero il posto assegnato. Una grande notizia se non fosse che questo posto fisso non è nella propria realtà ma altrove”.
“Dove c’è una cattedra vacante – ha concluso La Gioia – in qualsiasi istituzione scolastica d’Italia il precario viene pescato per andarci a lavorare. Se si rifiuta si va avanti con gli incarichi annuali o con le supplenze temporanee: quindi continua il precariato”.
Intervista di Chiara Placenti