«Di droga si muore, e muore veramente tanta gente. Troppo spesso non si dice, invece queste cose vanno urlate. Non è che si muore perché ‘la droga è tagliata male’ o dicendo che è un periodo di sballo ‘che poi passa’, di droga si muore. E io come genitore devo evitarlo in tutti i modi». E’ l’appello accorato di Patrizia Rallo, insegnante di scuola per l’infanzia ma soprattutto coraggiosa e appassionata mamma di Maria, una giovane che ha rischiato di morire a causa della droga e invece si è salvata ritrovando se stessa grazie alla comunità terapeutica Pars, fondata nel 1990 sui colli del maceratese. In un’estate in cui la droga è tornata tristemente a imporsi nelle pagine di cronaca nera la testimonianza di Patrizia Rallo al Meeting di Rimini dice no alle soluzioni facili: legalizzazione delle sostanze o aumento dei controlli, per presentare un metodo che lei chiama “comunione fraterna”.
Intervista di Raffaella Frullone