Roma, 17 agosto 2015 – Padre Tony Boutros sequestrato da alcuni mesi in Siria “è stato liberato nel pomeriggio del 15 agosto, ho ricevuto la notizia dal suo vescovo verso le 17. Naturalmente tutti abbiamo pensato che fosse un bel regalo dell’Assunta”. Lo ha detto il nunzio a Damasco, mons. Mario Zenari, ai microfoni di Tv2000 e inBlu Radio sottolineando che già “alcuni giorni prima circolavano alcuni voci della sua liberazione”. Padre Boutros è un 50 enne sacerdote greco-cattolico responsabile della parrocchia di San Filippo apostolo nella città siriana di Shahba.
“Questa mattina – ha aggiunto mons. Zenari – parlavo con un sacerdote di una diocesi a Sud di Damasco e mi diceva che aveva invitato padre Boutros a celebrare la messa ma come si può ben capire era molto stanco”.
Mons. Zenari ha voluto inoltre ricordare che “ogni caso di sequestro ha la sua fattispecie, qui c’erano stati dei contatti già dall’inizio del rapimento mentre in altri casi continua un silenzio da oltre 2 anni e mezzo. Siamo tutti contenti e speriamo che anche gli altri sei ecclesiastici sequestrati, tra cui due vescovi ortodossi, possano avere lo stesso lieto fine”.
“In Siria – ha concluso mons. Zenari – la situazione non si sblocca” continua la violenza e “non si vede la fine del tunnel. Anche ieri qui vicino alla Capitale a Nord-Est di Damasco sono morte sotto le bombe un centinaio di persone. Questa violenza non diminuisce e la gente ha perso la speranza, non ha più fiducia nel futuro. Chi può cerca di lasciare il Paese anche in maniera affrettata e rischiosa”.
Intervista di Rita Salerno