Torniamo in Italia e in Emilia Romagna con il ritorno qui ad Hungry Hearts di Dalla e di Ligabue.
Il primo con Siamo dei, mostra il conflitto interiore tra il desiderio di eternità e il rapporto con la divinità: “potresti vivere anche tu in eterno, se ti pentissi e se abbassassi un pò la voce” quando l’eterno “è anche un minuto, ogni bacio ricevuto dalla gente che ho amato”. Ligabue canta in Almeno credo la confusione interiore e la necessità di credere in qualcosa: “credo a quel tale [Crstio?]che dice in giro che l’amore chiama amore, qua nessuno c’ha il libretto d’istruzioni […]chiamami scemo ma io almeno credo”.