Il Twilight degli dei. L’armageddon del Valallah. Lo racconta Richard Wagner nel quarto ed ultimo capitolo della Tetralogia, il monumentale – perché a sipario calato la musica supera abbondantemente le quattro ore – Crepuscolo degli dei. La prima del Gotterdammerung, detto con il titolo tedesco, il 17 agosto 1876 nel teatro di Bayreuth. I nodi si sciolgono, le trame si compiono, e, come in un cerchio, tutto ritorna al punto iniziale. I temi musicali che raccontano oggetti, personaggi e sentimenti si fondono e ritornano al silenzio dell’inizio. Tradimenti, vendette. La morte di Sigfrido e il sacrificio di Brunilde che si getta nel fuoco sul quale brucia il cadavere dell’uomo che ha amato. Un finale con effetti speciali con il fuoco che divampa, il Reno che straripa, l’oro che ritorna nelle acque da cui era stato sottratto e il Valhalla, la dimora degli dei, che avvolto dalle fiamme viene distrutto. Il Crepuscolo degli dei è il titolo che Pierachille Dolfini racconta questa settimana nella rubrica Un’opera in tre minuti