Mons. Graziani a InBlu Radio: “Sono rimasto sorpreso. Attività Confraternita non era parrocchiale”
Roma, 15 maggio 2017 – Sull’ operazione della Dda di Catanzaro c’è “sgomento, trepidazione e preghiera”. Lo ha detto il vescovo di Crotone, mons. Domenico Graziani, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche italiane, commentando l’operazione della Dda di Catanzaro contro il clan Arena che controllava il Cara più grande d’Europa e che ha portato al fermo di 68 persone. Tra gli arrestati anche il presidente della sezione calabrese e lucana della Confraternita delle Misericordie, organizzazione che gestiva il Cara di Isola Capo Rizzuto, ed il parroco del paese, don Edoardo Scordio.
“Sono rimasto sorpreso – ha aggiunto il vescovo di Crotone – anche se da qualche tempo ero preoccupato perché si cominciavano a sentire in giro alcune voci”.
“L’attività della Confraternita – ha spiegato il mons. Graziani – non faceva parte dell’attività parrocchiale. Anni fa ho preteso che l’attività fosse nettamente distinta dal punto di vista logistico dall’attività della parrocchia. Il vescovo locale non ha alcun potere di vigilanza perché si tratta di un’associazione privata di fedeli che non risponde al vescovo, e sui quali ha dei doveri dal punto di vista pastorale ma che riguardano solo la moralità dei soggetti. Non ha poteri, doveri e possibilità di verifica. Per quello ci affidiamo alla giustizia”.
“Attendo le procedure giudiziarie – ha concluso mons. Graziani – per parlare di corruzione. Siamo vivamente interessati che i servitori della giustizia ci diano la serenità di un giudizio che ci consenta di camminare con più tranquillità. Ho fiducia nell’autorità giudiziaria e spero che mi aiuti a trovare uno spiraglio di luce”.
intervista di Alessandra Giacomucci