Un Faust un po’ scapigliato, come la corrente letteraria del suo autore, Arrigo Boito. Librettista per Giuseppe Verdi, ma anche musicista in proprio. Un Faust che, però, non compare nel titolo. Boito sceglie l’altro protagonista del dramma di Goethe, il diavolo. Che alla fine è beffato. E intitola Mefistofele l’opera che nel 1868 scrive ispirandosi all’autore tedesco. Un’opera monumentale che tenta la sfida di mettere in musica le due parti del poema e che alla prima alla Scala fu un fiasco. Boito la rimaneggiò e la presentò sette anni dopo a Bologna. Un prologo, quattro atti e un epilogo per raccontare la sfida di Mefistofele con Dio di tentare e corrompere l’anima di Faust. Ma il dottore dirà la fatidica frase «Arrestati, sei bello» contemplando la gloria di Dio e salvando la sua anima. Una beffa per il diavolo che resta scornato. Mefistofele è l’opera che Pierachille Dolfini racconta questa settimana nella rubrica Un’opera in tre minuti