Elefanti e cavalli che sfilano sul palco insieme a centinaia di figuranti strappano l’applauso ogni volta che le trombe, con la lor melodia inconfondibile, annunciano il trionfo di Radames. Ma la Marcia trionfale, cuore dell’Aida di Giuseppe Verdi, è un momento isolato, una parentesi spettacolare in un’opera che, in realtà, ha la tinta dell’intimità, tutta giocata com’è su rapporti tra i personaggi. Sullo sfondo, certo, l’Egitto dei faraoni che scatena la fantasia dei registi quando devono mettere in scena il titolo commissionato al musicista per l’inaugurazione del Canale di Suez e andato in scena al Cairo il 24 dicembre 1871. Aida, storia di un amore tormentato destinato a spegnersi nella tomba tra la schiava etiope e il condottiero egiziano Radames, è il melodramma che questa settimana Pierachille Dolfini racconta nella rubrica Un’opera in tre minuti