Una vicenda in bilico tra storia, romanzo d’amore e thriller. Con un re che si finge morto e si nasconde in un chiostro per sfuggire alla mondanità. Il figlio che governa il mondo come un tiranno. Il nipote che ama una donna, poi andata in sposa per la ragion di stato al padre. La Spagna dell’Inquisizione a fare da cornice. Il Don Carlo è l’opera più opera di Giuseppe Verdi. Un’opera politica perché alla tirannia incarnita da Filippo II si contrappone la visione liberale del mondo di Rodrigo. Un’opera dove si affronta la questione di rapporti tra Stato e Chiesa. Ma anche un’opera dove Verdi rimette al centro il tema a lui caro dei rapporti tra padri e figli. Un gioco ad incastri, un continuo passare dalla dimensione pubblica a quella privata, un’alternanza tra scene politiche e scene intime, dove i personaggi si mettono a nudo nella loro fragilità di uomini. Don Carlo protagonista questa settimana della rubrica Un’opera in tre minuti di Pierachille Dolfini