Ha uno dei cori più famosi di tutta la storia della musica, il Va’ pensiero. Quello che qualcuno vorrebbe far diventare inno d’Italia dimenticando, però, che è il grido di dolore del popolo ebraico deportato a Babilonia. Ma il Nabucco è molto di più di un coro. È l’opera che nel 1842 ha fatto conoscere a tutti il talento di Giuseppe Verdi. Che certo, dietro l’oppressione degli ebrei, vedeva quella dei lombardi assoggettati all’Austria. Nella partitura andata in scena al Teatro alla Scala il 9 marzo ci sono già tutti gli elementi vincenti che torneranno come un filo rosso nelle opere del compositore di Busseto: arie, grandi cori, momenti drammatici intensi. E i nodi tematici della sua scrittura: il rapporto con il sacro, il rapporto padri-figli, l’amore che sa sacrificarsi.Nabucco è l’opera che questa settimana Pierachille Dolfini racconta nella sua rubrica Un’opera in tre minuti