Il voto di astensione dell’Italia sulla risoluzione Unesco che denomina in arabo i luoghi santi di
Gerusalemme è frutto di un posizione su cui “la Farnesina e il governo sono andati in automatico: non è una posizione ex novo”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, ribadendo che “questo non vuol dire che non sia arrivato il momento di cambiarla. Sicuramente ce ne siamo accorti tardi, questa discussione sarebbe dovuta avvenire prima, ma il senso è che non si può negare il senso e l’identità della città di Gerusalemme”, ha spiegato in conferenza stampa a Bruxelles dopo il Consiglio Ue.
Il commento di mons. Shomali, vescovo ausiliare del patriarcato latino di Gerusalemme al microfono di Alessandra Giacomucci.