Quanto mi piacerebbe che tutte le confessioni religiose dicessero: uccidere in nome di Dio è satanico. È uno dei passaggi forti dell’omelia pronunciata a braccio da Papa Francesco in memoria di padre Jacques Hamel, il sacerdote ucciso sull’altare da due giovani terroristi francesi di origini maghrebine il 26 luglio scorso. Il servizio di Rita Salerno
Uccidere in nome di Dio è satanico, padre Hamel è un martire. Così il Papa durante l’omelia mattutina a Casa Santa Marta in cui ha reso memoria al prete ucciso questa estate in Francia da terroristi. Ad assistere alla cerimonia anche la sorella del sacerdote. Francesco ricorda padre Jacques Hamel, il sacerdote 86enne, barbaramente ucciso il 26 luglio scorso dai fondamentalisti islamici nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray. Alla celebrazione era presente un gruppo di ottanta pellegrini della diocesi di Rouen, insieme all’arcivescovo Dominique Lebrun. Sull’altare, appoggiata tra due ceri, c’era la foto dell’anziano sacerdote martire, assassinato per sgozzamento. Francesco esorta ogni confessione religiosa a dire che uccidere in nome di Dio è satanico. E invita a pregare padre Jacques come un beato. Monsignor Lebrun, arcivescovo di Rouen, intervistato da Marino Galdiero