In Libia infuriano i combattimenti tra l’esercito fedele al premier Serraj e i miliziani dello Stato Islamico per il controllo della città di Sirte. Intanto si susseguono le voci sulla presenza delle forze speciali italiane sul terreno. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
Corpi speciali stanno operando in Libia. È quanto sostengono diversi media italiani sulla base di conferme ricevute da fonti istituzionali. In particolare si tratterebbe di alcune decine di uomini giunti a Tripoli, Misurata e Bengasi con l’obiettivo di addestrare le forze fedeli al governo di Unità Nazionale, impegnate contro lo Stato Islamico a Sirte. E proprio dalla città, i vertici delle milizie libiche smentiscono tali notizie. Il generale el Ghasri definisce falsa la presenza forze italiane a Sirte con compiti di sminamento, nonostante la stampa del nostro paese citi un documento top secret inviato dal governo Renzi al Copasir la settimana scorsa. Il testo illustrerebbe le regole d’ingaggio dei corpi speciali nell’ambito di una missione autorizzata direttamente dalla Presidenza del Consiglio, come previsto dalla normativa approvata dal parlamento a novembre. Insomma, una decisione che si affianca a quella analoga di Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna che avrebbero inviato propri uomini in Libia per supportare la campagna militare contro jihadisti.