Fino al 30 marzo, Venezia continua a ricordare le vittime della Shoah con due mostre, che raccontano la memoria dei tragici eventi causati dal nazifascismo: in una, attraverso i giocattoli dei bambini ebrei deportati, si descrive il legame con questi insoliti compagni di viaggio e in un’altra si sottolinea il ruolo che la città veneta ha avuto nell’accoglienza degli ebrei dopo la liberazione. Ce ne parla Marcella Ansaldi, direttore del Museo Ebraico di Venezia.