6 gennaio 2024
Dialogo con lo scrittore Daniele Mencarelli, che ha firmato la prefazione del libro “Cento ripartenze” di Giorgio Paolucci, nella quale scrive: “Dio non si lascia prendere, ma in queste ripartenze esiste un fatto, un dato incontrovertibile. Nella vita di ognuno di noi, almeno per un secondo, compare non il volto, ma la mano che ci prende e ci mette su una via fatta di salvezza. Sta a noi, poi, percorrerla o meno. Il suo amore si compie nella nostra libertà”.
Tra i temi affrontati nel colloquio, il rapporto dell’uomo con il Mistero, i giovani che gridano il desiderio di un senso per l’esistenza che vada al di là dei miti del consumismo, la fragilità come dimensione ordinaria dell’esistenza e l’illusione di poterla dimenticare vivendo nell’autoreferenzialità e coltivando la “idolatria”.
“La fragilità è costituiva della natura umana – dice Mencarelli -. Riconoscerlo, rompere la corazza in cui ci nascondiamo e decidere di condividerla con gli altri è la prima lettera dell’alfabeto della salvezza”
“L’irrompere del Covid ha scoperchiato tante fragilità nel mondo giovanile, ma questa generazione non mette la testa sotto la sabbia, non ha paura di chiedere conto del senso della vita. Per noi adulti è una grande occasione per capire se quello che gli abbiamo proposto finora basta per vivere, o se ci vuole altro”.