Milano, 29 gennaio 2024
A una settimana dall’inizio dal Festival di Sanremo 74, proviamo a raccontare con Paola Gallo, Responsabile Editoriale – Direzione Artistica inBlu2000, le 30 canzoni che suoneranno dal 6 febbraio al Teatro Ariston dopo l’ascolto in anteprima dei 30 brani in gara. Poco, pochissimo sociale, tante storie d’amore, alcune con bagaglio di grande sofferenza. Prevalenti gli uptempo, molti i racconti autobiografici. Non ci sono canzoni davvero brutte contro le quali potersi accanire, ma sono parecchie quelle che raggiungono appena la sufficienza. Diversi i tormentoni e i ritornelli di cui non ci libereremo facilmente (e non sempre è una buona notizia). Ecco le prime impressioni, voti compresi.
Ghali – Casa mia TESTO: Ghali, Davide Petrella, Michelangelo MUSICA: Ghali, Davide Petrella, Michelangelo 7
Una delle poche canzoni che guardano al sociale: “Ai miei figli cosa dirò, benvenuti nel Truman Show”. Si sente la produzione di Michelangelo che manda in loop musicale la domanda focale del testo “Casa mia casa tua che differenza c’è? Non c’è”. Sullo sfondo bombardamenti e linee di confine immaginarie. Testo interessante che un po’ scivola sulla musica.
Alessandra Amoroso – Fino a qui TESTO: Alessandra Amoroso, Federica Abbate, Takagi, Ketra, Jacopo Ettore MUSICA: Federica Abbate, Takagi, Ketra, Jacopo Ettore, Pierfrancesco Pasini 8
Ballata autobiografica in crescendo. Una Amoroso assolutamente autentica e senza maschere che parte da “un’altra notte di pioggia scivola come una goccia, non sanno che sto male…” per arrivare a una consapevole accettazione di sè (Fino a qui tutto bene) che passa anche da una citazione di Sally senza aver più voglia di fare la guerra.
Gazzelle – Tutto qui TESTO: Gazzelle MUSICA: Gazzelle, Federico Nardelli 9
Ballata al pianoforte ed echi anni 70 “vorrei guardare il passato con te addosso al muro col proiettore”. Semplice come una storia che va bene ma che si deve sempre avere un po’ paura di perdere. Uscito un po’ dalla comfort zone, Flavio ci piace sempre molto nella sua perfetta semplicità.
Ricchi e Poveri – Ma non tutta la vita TESTO: Edwyn Roberts, Stefano Marletta, Cheope MUSICA: Edwyn Roberts, Stefano Marletta, Cheope 6
Immagino già gli occhi che si sgraneranno all’ascolto di questa canzone super contemporanea che diventerà la regina dei dancefloor. Lei e lui si aspettano ma non per tutta la vita mentre “gira, gira girerà la testa…soffriamo tutti un po’ di mal di mare e nostalgia”. Ma la vita come una nottata in discoteca va metaforicamente vissuta perchè “Ti giri un momento la notte è finita”.
Dargen D’Amico – Onda alta TESTO: Dargen d’Amico, Edwyn Roberts, Gianluigi Fazio, Stefano Marletta, Cheope MUSICA: Dargen d’Amico, Edwyn Roberts, Gianluigi Fazio, Stefano Marletta 6/7
Canzon uptempo alla Dargen che sembra professare il cazzeggio nobile ma cerca sempre di tirare in mezzo temi importanti. La mancanza di empatia, di amore reale tra esseri umani e i super-io che dettano legge “come faccio a volere una vita in incognito se parlo solo di me”. Rimane in testa, ma è molto meno divertente di Dove si balla.
Angelina Mango – La noia TESTO: Angelina Mango, Madame MUSICA: Angelina Mango, Madame, Dardust 7/8
L’ambiente musicale è quello di Che t’o lo dico a fà. L’apparente allegria aiuta a gestire le fragilità. “E mi hanno detto che la vita è preziosa io la indosso a testa alta sul collo…a me hanno dato le perline colorate per le bimbe incasinate con i traumi”. Interessante l’impronta di Madame che rende un filo più tensivo l’ottimo testo. Bello il passaggio a cappella e la corona di spine che sarà il dress-code per la mia festa.
Fred De Palma – Il cielo non ci vuole TESTO: Fred de Palma, Jacopo Ettore MUSICA: Jacopo Ettore, Julien Boverod 5/6
“Questo amore è una sparatoria con le tue armi puntate verso di me”. Una delle storie d’amore tormentate di questo Festival. Elettronica incalzante, un po’ quota Cenere dello scorso anno.
Fiorella Mannoia – Mariposa TESTO: Fiorella Mannoia, Cheope, Carlo Di Francesco MUSICA: Federica Abbate, Cino, Carlo di Francesco 7/8
Una canzone che riporta immediatamente al mondo di Fiorella Mannoia e ad un’atmosfera cantautorale: “Ho amato in un bordello e mentito non sai quanto…”. Un insieme di “sono” e di contraddizioni: “Mi chiamano con tutti i nomi…e nel profondo sono libera” come una Mariposa appunto, come la stessa Fiorella.
Loredana Bertè – Pazza TESTO: Loredana Bertè, Andrea Bonomo, Luca Chiaravalli, Andrea Pugliese MUSICA: Loredana Bertè, Andrea Bonomo, Luca Chiaravalli, Andrea Pugliese 9
Forse l’unico brano che si avvicina per atmosfera ad una rock ballad. Autobiografica, tagliente ma assolutamente orecchiabile. “Mi sono odiata abbastanza, prima ti dicono basta sei pazza e poi, ti fanno santa”. Si canta dopo il primo ascolto e anche molto volentieri.
Mr.Rain – Due altalene TESTO: Mr. Rain, Lorenzo Vizzini MUSICA: Mr. Rain, Lorenzo Vizzini 6/7
Canzone d’amore senza riserve “griderò il tuo nome fino a perdere la voce sotto la pioggia sotto la neve sospesi in aria come due altalene” con una piccola stringa rap e violini. Piacerà molto, anche senza bambini.
Geolier – I p’ me, tu p’ te TESTO: Geolier, Davide Simonetta, Paolo Antonacci MUSICA: Davide Simonetta, Michelangelo, Davide Totaro, Francesco d’Alessio, Gennaro Petito 6/7
Tappeto elettronico che tiene ipnoticamente su una storia che finisce “Simm duij estranei che s’incontrano”. Orecchiabile, quasi appiccicosa (ma non sempre è un male).
Negramaro – Ricominciamo tutto TESTO: Giuliano Sangiorgi MUSICA: Giuliano Sangiorgi 10
Una semplice e meravigliosa canzone sul senso lato dell’amore che inizia quasi in sordina e poi esplode musicalmente ed emotivamente. “E sulla pelle tra i capelli sulla tua bocca eravamo una canzone di Battisti all’alba anche senza bionde trecce”. Finale esplosivo che poi scivola nella frase finale e nella voce di Giuliano. Amore, sogni puri e senza limiti, una vita vissuta senza sovrastrutture, né pregiudizi dove tornare a guardare il mondo con meraviglia ed un entusiasmo rinnovato. Podio (spero).
Rose Villain – Click boom! TESTO: Rose Villain, Davide Petrella MUSICA: Andrea Ferrara, Davide Petrella 6/7
Sembrano due canzoni diverse che si intersecano a un certo punto. Inizio melodico e poi parte in loop il click boom “Ti ho fatto entrare nel mio disordine senza di te non ho niente da perdere”. Lei canta bene, ma io mi sono un po’ persa tra il loop e la ballata.
Mahmood – Tuta gold TESTO: Mahmood, Jacopo Ettorre MUSICA: Mahmood, Jacopo Ettorre, Katoo 7/8
Il mondo è quello di Soldi (con tanto di punto sospeso per il doppio battito di mani), testo visionario e psichedelico, ritmo ipnotico “Soffrire può sembrare un po’ fake …5 cellulari nella tuta gold baby non richiamerò”. Da approfondire sul palco.
Diodato – Ti muovi TESTO: Diodato MUSICA: Diodato 9
La quota cantautori c’è. Diodato ha ormai un suo stile elegante e poeticamente struggente. “Abbiamo sciolto le catene che abbiamo stretto insieme per tenerci lontani”. Storia finita, ma ancora “qui dentro ti muovi”. Bellissima ballata, non nuova per lui, ma intensa, in crescendo.
Annalisa – Sinceramente TESTO: Annalisa, Paolo Antonacci, Davide SimonettaMUSICA: Annalisa, Paolo Antonacci, Davide Simonetta, Stefano Tognini 7/8
Il mondo è quello di Bellissima e Mon amour. Sincopata, elettronica, con un loop che Annalisa regge benissimo. “Sto tremando sto tremando sto lasciando dei chiari di luna indietro e tu non sei leggero sinceramente”. Rimane in testa subito. Una delle più radiofoniche.
Il Volo – Capolavoro TESTO: Edwyn Roberts, Stefano Marletta, Michael Tenisci MUSICA: Edwyn Roberts, Stefano Marletta, Michael Tenisci 6/7
Melodica rassicurante canzone d’amore, perfettamente in linea con le interpretazioni de Il Volo. “Questa vita con te è un capolavoro” è carta moschicida per applausi. Ascoltandola immagini già le standing ovation del pubblico tradizionale che quest’anno ha pochi, pochissimi rappresentanti.
Emma – Apnea TESTO: Emma, Paolo Antonacci, Davide Petrella MUSICA: Paolo Antonacci, Davide Petrella, Julien Boverod 8
Mi piace sempre Emma quando sperimenta e va oltre le aspettative. Super sincopata e ipnotica “Lasciami stare nel tuo temporale se grandini, tagliami il cuore se vuoi con un paio di forbici”. Una storia da consumare nel presente, che però tolga il respiro. Potente.
Francesco Renga & Nek – Pazzo di te TESTO: Francesco Renga, Diego Mancino MUSICA: Francesco Renga, Nek, Dario Faini 8
Una delle migliori canzoni sentite dal duo. Partenza classica di Francesco Renga, seguito da Nek che con Renga riesplode. “Sono pazzo di te e non sai come vorrei farne a meno”. Due voci perfette. Niente da dire. Con l’orchestra crescerà.
La Sad – Autodistruttivo TESTO: Riccardo Zanotti, Matteo Botticini, Francesco Emanuele Clemente, Enrico Fonte MUSICA: Riccardo Zanotti, Marco Paganelli, Matteo Botticini 6/7
“Il mio destino è autodistruttivo”. Canzone generazionale con la firma del “Pinguino” Zanotti, rimane in testa pur non essendo appiccicosa. Parla di chi tra i tanti ha sofferto e si sente da solo in mezzo alla moltitudine, non omologato. Speravo più punk, più conforme al loro aspetto, ma forse così sarebbe finita in caciara.
Irama – Tu no TESTO: Irama MUSICA: Giulio Nenna, Giuseppe Colonnelli, Francesco Monti, Emanuele Mattozzi 8
Una canzone in cui la voce è assoluta protagonista, una preghiera laica d’amore sofferto“m’innamorerò di lei ma tu non saprai mai chi è”. Un impatto emotivo altissimo, con l’orchestra non potrà che migliorare.
Big Mama – La rabbia non ti basta TESTO: BigMama, Maria Ludovica Lazzerini MUSICA: Enrico Brun, Enrico Botta 7/8
“Animo buono ma riempito d’odio…Guarda me adesso sono un’altra se ti perdi segui me”. Consolatoria e generazionale, ritmata e orecchiabile. Parte da un’esperienza personale e diventa aiuto per gli altri. Molto interessante.
The Kolors – Un ragazzo una ragazza TESTO: Stash, Davide Petrella MUSICA: Stash, Davide Petrella, Katoo, Alessandro Fiordispino 7
“Un ragazzo incontra una ragazza la notte poi non passa…” tormentone estivo in inverno. La canti subito. Instant song, esattamente come la storia che racconta, leggera come gli eighties della musica. Forse la più radiofonica.
Sangiovanni – Finiscimi TESTO: Sangiovanni MUSICA: Pietro Miano, Federico Campedelli, Andrea Ferrara, Federico Vaccari 7/8
“Ho scritto mille inizi per non doverti lasciare sola”. Canzone d’amore finito in cui lui suggerisce di non fidarsi. Ballatona contagiosa e struggente che con gli occhioni di Sangiovanni potrebbe diventare irresistibile sul palco.
Il Tre – Fragili TESTO: Il Tre MUSICA: Il Tre, Iacopo Sinigallia, Francesco Aprili, Giorgio di Mario, Paolo Zou 5/6
“Siamo fragili come la neve come due crepe” altra storia finita con scuse incluse e un po’ di rap . Rime molto facili, che forse non lasceranno il segno.
Alfa – Vai! TESTO: Alfa MUSICA: Alfa, Mark Jackson, Ian Brendon Scott 7
Leggera e giovane come lui, onesta e coerente (musica quasi country con fischio annesso). “Io voglio solo vivere sia piangere che ridere.”
Maninni – Spettacolare TESTO: Maninni, Giovanni Pollex, Roberto William Guglielmi, Maria Francesca Xefteris MUSICA: Maninni, Gianni Pollex, Roberto William Guglielmi, Maria Francesca Xefteris 7
Una ballata fresca, che racconta l’oggi, semplice ma non troppo ”Come l’amore il primo giorno d’estate come i dischi belli che non scordi più.” Ad Amadeus era piaciuta anche lo scorso anno e l’ha tenuta per riproporla tra i big quest’anno.
Santi Francesi – L’amore in bocca TESTO: Alessandro De Santis, Mario Lorenzo Francese, Cecilia Del Bono MUSICA: Mario Lorenzo Francese, Alessandro De Santis, Antonio Filippelli, Daniel Gabriel Bestonzo 7/8
Inizia con un gioco di parole “Mi hai lasciato con l’amore in bocca” e con uno stile musicale che ricorda il loro cammino ma li porta oltre. Elettronica scaldata da una voce suadente.
Clara – Diamanti grezzi TESTO: Clara Soccini, Alessandro La Cava MUSICA: Clara, Soccini Alessandro La Cava, Katoo 6/7
“Cosa siamo noi? Solo diamanti grezzi”, forse un po’ trash dove arriva “quel bacio con la lingua che fa paura”. Inizia con i violini, ma prosegue con ritmo incalzante ed elettronico. Meno immediata di quanto possa sembrare.
bnkr44 – Governo punk TESTO: Duccio Caponi, Andrea Locci, Dario Lombardi, Pietro Serafini, Marco Vittiglio, Jacopo Ettorre MUSICA: Jacopo Adamo, Dario Lombardi 6/7
“Scrivo dentro un garage la mia testa è un collage di canzoni e momenti tristi”. Generazionale, ma guarda più dentro che fuori a dispetto del titolo. Peccato.
Paola Gallo©