3 novembre 2022
Scai Comunicazione lancia “Capitale Donna”, per avvicinare l’universo femminile agli investimenti e rendere le donne sempre più partecipi e coscienti delle proprie scelte economiche
Nel mondo degli investimenti c’è un capitale bloccato e inespresso, in Italia e in Europa, si chiama donna. Secondo una ricerca condotta dalla banca tedesca online N26, circa il 60% della popolazione femminile europea crede che gli uomini abbiano ancora una grande predominanza nel settore della finanza; le donne investono il 29% in meno rispetto alla controparte maschile (con una media di 857,52 euro del reddito lordo mensile) e la difficoltà maggiore (per il 54% delle intervistate) risiede nella mancanza di denaro.
Per un’indagine dell’Università Cattolica, realizzata in collaborazione con Banca Widiba, in Italia, una donna su tre non percepisce una fonte di reddito propria e soltanto una su venti ne ha una integrativa. La propensione all’investimento è inoltre frenata dal pregiudizio: i consulenti finanziari sarebbero più inclini a illustrare, con dovizia di dettagli, un prodotto o un servizio quando si trovano a dialogare con un uomo, invece che con una donna. Il quadro è reso peggiore dalla scarsa educazione finanziaria in Italia (penultimo paese del G20 su questo tema) e non migliora di molto anche in presenza di donne che hanno intrapreso studi economici, dato che soltanto la metà di queste dimostra esperienza in investimenti finanziari, contro il 65% degli uomini.
Per colmare un simile divario di genere e incoraggiare sempre più donne a investire, l’agenzia di comunicazione integrata Scai, specializzata nei rami del fintech e crowdinvesting e titolare del blog Equity crowdfunding news, ha lanciato la campagna “Capitale Donna”.
Ascolta l’intervista con Silvia Favulli Project Manager di Scai Comunicazione.