14 giugno 2022
“Davanti ai poveri non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche e si mette in pratica la fede attraverso il coinvolgimento diretto, che non può essere delegato a nessuno”: queste parole nel Messaggio del Papa per la Giornata mondiale dei poveri hanno aperto la puntata di Chiesa e comunità di martedì 14 giugno. Presentato in mattinata nella Sala Stampa della Santa Sede, il testo offre anche uno sguardo sulla complessità della guerra, così come anche il dialogo del Papa con i direttori delle riviste dei Gesuiti pubblicato su “La Civiltà Cattolica”. Prende le mosse da qui la riflessione calata poi nell’orizzonte della prossima Gionata mondiale del rifugiato. Nel pomeriggio infatti il Centro Astalli, il Servizio dei Gesuiti per i rifugiati propone un dialogo per riflettere su cosa significhi camminare “Con i rifugiati, ai crocevia della storia”. A parlarne con Alessandra Giacomucci in studio, padre Camillo Ripamonti, direttore del Centro Astalli.
E su una delle rotte della speranza, che troppe volte diventano invece strade di morte, quella a est dell’Europa opera da un anno il progetto delle chiese evangeliche in Italia “Mediterranean Hope”. Nell’ambito di questa presenza che tesse reti di relazione con le comunità locali, sabato è stato inaugurato uno spazio che vuole essere strumento di questa ricucitura dentro la storia e dentro la geografia di questa porzione d’Europa. Si tratta di una palestra con una parete attrezzata per l’arrampicata terapeutica inaugurata sabato a Biach in Bosnia di cui racconta la coordinatrice del progetto, Marta Bernardini.
In un’ottica di attenzione plurale si muove anche l’Osservatorio mondiale delle donne promosso e presentato dall’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche. L’esperienza messa in campo nell’America Latina e Caraibi e il futuro di questo percorso in cui l’importanza dello sguardo femminile sulla storia si intreccia con l’urgenza di alcune sfide di carattere globale, nelle parole della presidente dell’Umofc Maria Lia Zervino.