Chiesa e Comunità
Papa Francesco: troppi i morti sul lavoro. Le crisi aziendali in Sardegna e a Torino

 

20 gennaio 2022

“Lo scorso anno i morti sul lavoro sono stati tanti, troppi. Non sono numeri, sono persone”: queste parole del Papa nell’udienza all’Associazione nazionale costruttori edili aprono “Chiesa e comunità” di giovedì 20 gennaio. E al lavoro che vive una forte crisi, ai quasi duemila lavoratori che tra la Sardegna e il Piemonte rischiano di non avere più una occupazione, alle loro famiglie ha guardato l’approfondimento di questa puntata, non prima di aver dato conto dell’esito dell’inchiesta indipendente sugli abusi sessuali chiesta dalla diocesi di Monaco di Baviera per il periodo che va dal 1945 al 2019 i cui drammatici dati sono stati resi noti oggi: almeno 497 le vittime, per la maggior parte bambini e ragazzi tra gli 8 e i 14 anni, e almeno 235 gli abusatori di cui 173 sacerdoti.

Rispetto all’emergenza lavoro il primo focus è stato sulla compagnia Air Italy i cui oltre mille dipendenti dal 2 gennaio sono stati licenziati e a cui ieri si è rivolto il Papa al termine dell’udienza generale. A raccontare le ferite e le attese di una comunità così profondamente segnata da questa vicenda è il vescovo di Tempio Ampurias monsignor Sebastiano Sanguinetti che fin dall’inizio ha sostenuto in ogni modo le attese di lavoro dei dipendenti della compagnia aerea.

Il secondo approfondimento è dedicato alla ex Embraco in Piemonte. Anche per i dipendenti dell’impianto torinese sembrano ormai finite le speranze. Dentro questo quadro drammatico l’arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia, da sempre a fianco dei lavoratori, ha chiesto agli imprenditori del territorio di farsi carico – se nelle possibilità e nelle necessità della propria azienda – di almeno una parte dei lavoratori che si ritroveranno senza occupazione mettendo a disposizione l’ufficio di pastorale sociale del lavoro per raccogliere e coordinare le disponibilità che arriveranno. Al microfono di Alessandra Giacomucci lo racconta lo stesso monsignor Nosiglia che consegna anche la sua determinazione a tentare fino alla fine ogni strada perché sia garantita la dignità del lavoro a tutti.