18 novembre 2021
Le conseguenze maggiori ricadono sui giovani, e non solo da un punto di vista ambientale, ma anche sociale, economico e sanitario. Slow Food Youth Network «Sconvolge la mancanza di volontà dei decisori politici di rendere il mondo un luogo vivibile per le generazioni di oggi e di domani»
L’accordo a cui sono giunti i leader riuniti a Glasgow per la COP26 è motivo di profonda delusione. Il documento non può soddisfare le grandi aspettative che la società civile, la comunità scientifica, i giovani e i popoli indigeni avevano riposto nel meeting britannico, considerato l’ultima spiaggia per affrontare in modo deciso la crisi climatica. Secondo Slow Food, si tratta di un accordo ampiamente insufficiente, considerata l’urgenza di agire per contrastare la crisi in atto. Una crisi che colpisce tutte e tutti noi e le cui conseguenze si misurano ogni giorno di più da un punto di vista non solo climatico e ambientale, ma anche economico, sociale, sanitario. Ascolta l’intervista a Federico Varazi vicepresidente di slow food.