Stato-mafia, Spataro: “Sentenza ben comprensibile. Non esiste reato di trattativa”

INTERVISTA A INBLU2000

Ascolta l’intervista di Chiara Placenti:

L’ex procuratore capo di Torino parla a InBlu2000: “Era da aspettarsela. Leggendo i capi di imputazioni ho sempre avuto fin dall’inizio delle perplessità”

Roma, 24 settembre 2021. “È chiaro che dovremo leggere le motivazioni, ci sarà poi un terzo grado in Cassazione, vedremo un po’” ma “trovo ben comprensibile questa sentenza”. Lo ha detto Armando Spataro già Procuratore capo di Torino, in un’intervista a InBlu2000, la radio nazionale DAB della Conferenza episcopale italiana, commentando la sentenza di appello sul processo per la trattativa Stato-Mafia.
“La sentenza – ha aggiunto Spataro – era da aspettarsela perché nel dibattito che c’è attorno a questa accusa sulla trattativa si trascura talvolta di esaminare tecnicamente la sostanza dell’imputazione.
Poiché come sappiamo non esiste reato di trattativa, bisogna partire dal fatto che mafiosi, personalità politiche, appartenenti all’Arma sono accusati in concorso tra loro di minacce a organi dello Stato. È un reato particolare previsto dall’art. 338 che non si realizza soltanto perché c’è un mafioso che parla con una persona appartenente alle istituzioni. Bisogna cercare di capire perché, se ci sono stati dei contatti, le persone hanno parlato”.
“Il concorso in minaccia – ha spiegato Spataro – suppone evidentemente che personalità politiche o delle istituzioni nell’interesse della mafia abbiano minacciato organi dello Stato. Io leggendo i capi di imputazioni ho sempre avuto fin dall’inizio delle perplessità”.
“Se un appartenente alle istituzioni – ha concluso Spataro a InBlu2000 – ha un contatto con un mafioso o in passato con un terrorista può essere disdicevole, eticamente e politicamente condannabile, storicamente anche, ma non è la giustizia che si occupa di questi aspetti. Io penso anzi che il clima intorno a queste vicende abbia in qualche modo limitato, ha reso critico l’esame storico e politico di queste vicende”.