31 maggio 2021
Il primo collegamento de Il territorio parla, condotto da Federica Margaritora, dal lunedì al venerdì alle 16.20, è con Stefania Brunelli, radio ECZ Brescia.
Fanghi contaminati venduti come fertilizzanti a decine di agricoltori del Nord Italia. Un’azienda bresciana al centro della maxi operazione dei Carabinieri Forestali. Sequestrati tre impianti di depurazione della WTE (Quinzano d’Oglio, Calcinato e Calvisano) azienda bresciana che si occupa di trattamento finalizzato al recupero di biomassa di scarto e di riduzione volumetrica dei rifiuti fangosi. Di fatto la proprietà dell’azienda è accusata di avere spacciato fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi e altre sostanze inquinanti per fertilizzanti, che sarebbero poi stati offerti ad aziende agricole del Nord Italia. Per circa vent’anni i cittadini dei territori in cui operavano i tre impianti, piccoli paesi della Bassa bresciana in piena campagna quindi, hanno dovuto subire odori nauseabondi che impedivano di aprire porte e finestre nei periodi più caldi o di utilizzare giardini e spazi all’aperto e ancora sopportare andirivieni notturni continui di camion e trattori, fino a cento passaggi quotidiani. Le parole di laura Corsini, Comitato cittadini di Calcinato. Dopo un’inchiesta della procura di Brescia, partita nel 2018, e condotta dai Carabinieri Forestali è arrivato il sequestro dei tre impianti. 15 gli indagati. Secondo gli inquirenti, la WTE a fronte di compensi elevatissimi ritirava i fanghi prodotti da impianti di depurazione pubblici e privati che avrebbe poi dovuto igienizzare e trasformare in sostanze fertilizzanti. L’azienda, non solo non avrebbe sottoposto i fanghi contaminati al trattamento previsto dalla legge ma vi avrebbe aggiunto ulteriori inquinanti. La WTE avrebbe poi convinto molti imprenditori agricoli del Nord Italia ad accettare lo spandimento dei gessi di defecazione sui propri terreni grazie all’offerta di benefits oltre alla successiva aratura dei terreni che avveniva naturalmente a carico dell’azienda stessa. Solo tra il 2018- 2019 sarebbero state 150 mila le tonnellate di fanghi non depurati finite su almeno 3mila terreni agricoli di Lombardia, Piemonte e Veneto. Centinaia le intercettazioni ambientali e telefoniche. Conversazioni tra gli indagati che confermano la piena loro coscienza di agire illegalmente. Un giro d’affari che da gennaio 2018 ad agosto 2019 ha fruttato alla WTE ben 12 milioni di euro.
Il secondo collegamento è con Fabio Luccioli, Radio Gente Umbra.
Foligno, istituto scolastico senza dirigente da un anno: la protesta dei genitori e dei docenti
Chiedono certezze sul futuro i genitori e gli alunni dell’Istituto comprensivo Foligno 3 che, nell’ultimo anno, oltre a dover affrontare tutte le problematiche legate all’emergenza sanitaria hanno dovuto fare i conti con la mancanza di un dirigente scolastico stabile. Una situazione precaria che ha portato, ad esempio, a firmare i protocolli Covid-19 alle 2 di notte il giorno antecedente all’apertura della scuola lo scorso mese di settembre. La titolare dell’incarico, a partire dalla nomina, non ha mai preso servizio e l’istituto per tutto l’ultimo anno ha dovuto fare affidamento su continue reggenze, che sono state affidate, grazie alla disponibilità manifestata, alla precedente dirigente scolastica, che nel frattempo era stata trasferita in un altro istituto. L’ultimo incarico di reggenza, in ordine temporale, è scattato negli scorsi giorni e si protrarrà fino al 12 agosto prossimo. Le parole di Massimo Badiali, presidente del Consiglio d’Istituto.
Il terzo collegamento è con Michela Curcio, Radio Jobel Cosenza, e con Francesco Perri, direttore del Conservatorio Stanislao Giacomantonio di Cosenza. I 50 anni del Conservatorio Stanislao Giacomantonio di Cosenza. Un’istituzione che diventi una grande rete musicale sul territorio, radicandosi nell’intera provincia di Cosenza, rispondendo a un bacino d’utenza che richiede la presenza di un ente attivo e dinamico sul territorio e creando una filiera sia didattica e artistica che possa coinvolgere sia i licei musicali che le associazioni culturali: il direttore del Conservatorio Stanislao Giacomantonio di Cosenza, Francesco Perri, descrive così la sua idea di nuovo conservatorio, più che mai pensato per rispondere all’esigenza di conciliare didattica e programmazione musicale, come stabilito dalla legge 382/2018. L’esigenza di ridare linfa alle attività sul territorio si inserisce in un periodo storico complesso, inevitabilmente condizionato dall’emergenza coronavirus, ma anche in un momento felice per il conservatorio: nell’anno accademico 2020/2021, infatti, ricorre il 50esimo anniversario dalla fondazione dell’ente. Un compleanno particolare, con festeggiamenti in tono minore, ma che ora guarda alla ripartenza: da fine maggio è partito un piano di 44 concerti e 21 master a livello europeo, mentre dal 28 al 30 maggio il Conservatorio ha ospitato il Premio Nazionale delle Arti, un concorso inter-conservatoriale dedicato alla sezione percussioni, organizzato per la prima volta a Cosenza e che ha visto coinvolti studenti provenienti da tutta Italia.