27 maggio 2021
Il primo collegamento de Il territorio parla, condotto da Federica Margaritora, dal lunedì al venerdì alle 16.20, è con Daniele Morini, Umbria radio. Umbria: le nozze ai tempi della pandemia
Il Covid ha pesato tantissimo sulle nozze, tra rinvii e ricevimenti condizionati. Ora il Governo ha approvato le nuove linee guida per la ripartenza di un settore molto importante anche dal punto di vista dell’indotto economico Secondo, le stime di Uecoop su dati Istat, sono circa 60mila i matrimoni saltati (e nel migliore dei casi rinviati solo di pochi mesi) per colpa della pandemia. Un dato enorme, il cui impatto in termini economici è ancora difficile da calcolare: qualcosa in più se ne saprà con la stagione che sta per iniziare, anche grazie alle regole appena approvate dal Governo che di fatto “sbloccano” la possibilità di organizzare i ricevimenti di nozze. A causa dell’andamento particolare che ha avuto la curva epidemiologica, le tante coppie che avevano programmato i fiori d’arancio nei mesi del lockdown, marzo, aprile, maggio, sono state costrette a posticipare. Poi, l’estate scorsa, la pandemia sembrava sotto controllo e c’è chi è riuscito a festeggiare. Ora si riaprono le prospettive. La storia di Maria Elena e Lorenzo che sono riusciti a sposarsi nell’agosto 2020. E la storia di Giulia e Giuseppe, che hanno rinviato di un anno da settembre 2020 a settembre 2021.
Il secondo collegamento è con Carlo Amatori, radio Frate Sole, Brindisi.
Scuola di cinema a Brindisi. L’idea di una dirigente scolastica di Brindisi è quella di candidare Brindisi ad ospitare un istituto tecnico superiore incentrato su produzione e montaggio dell’audiovisivo, videomaker e digital web designer. In Italia vi è solo il caso ed è l’Istituto Tecnico Rossellini di Roma. E la Puglia è sempre più set cinematografico, grazie anche al supporto di Apulia film Commission. Le parole di Rita De Vito dirigente scolastica Polo Messapia Brindisi
Il terzo collegamento è con Gabriella Ruiz, Radio Spazio Noi, Palermo. Sicilia: la crisi della ristorazione. L’aggravamento delle condizioni complessive a causa del covid, ha reso tutto più drammatico. A fronte di 23293 imprese legate al mondo della ristorazione attive in Sicilia nel 2020, si è registrato il saldo negativo di 837 unità. Vale a dire che hanno cessato la propria attività. Le cifre emergono dal rapporto annuale FIPE ( federazione italiana pubblici esercizi), aggiornato al 31 marzo di quest’anno. Il 2020 è stato l’anno nero della ristorazione, un anno di pandemia ha ridotto in macerie uno dei settori maggiormente dinamici ed attivi dell’economia italiana. Le parole di Gabriella Cucchiara, presidente FIPE Agrigento e membro del consiglio nazionale.