2 maggio 2021
L’Oracolo manuale, ossia maneggevole, da tasca, è un insieme di trecento massime, ammaestramenti, aforismi, come si diceva una volta, per consentire a chi lo legge di padroneggiare la complessa vita di corte di metà seicento, in una Spagna ormai in profonda crisi e prossima a cedere l’egemonia europea alla Francia. L’autore, Baltasar Graciàn, è un gesuita, il suo intento è quindi fortemente morale. Alcuni degli aforismi, sviluppati in brevi capitoli esplicativi, sembrano dettati dal cinismo: “saper giocare con la verità, sapersi aiutare, meglio pazzo con tutti che accorto da solo, permettersi qualche debolezza veniale”. L’intento complessivo è però teso all’edificazione, raggiunta anche attraverso l’accettazione delle realtà mondane. L’ultimo ammonimento è estremamente chiaro, e la sua posizione ne fa la sintesi di quanto detto fino a lì: il titolo è “In una parola santo”, il testo assicura che “la virtù è cosa seria, tutto il resto è burla”.