22 aprile 2021
E’ la voce dell’Amazzonia a raccontare la Giornata mondiale della terra su Chiesa e comunità di giovedì 22 aprile. Nel giorno in cui, per iniziativa del presidente egli Stati Uniti Biden, a Washington oltre 40 capi di Stato discutono di salvaguardia del creato e cambiamenti climatici, le popolazioni indigene chiedono che anche le loro proposte e la loro voce vengano ascoltate. Per raccontare l’impegno concreto già attuato e i progetti futuri, Alessandra Giacomucci ha raggiunto in Brasile padre Dario Bossi, missionario comboniano, membro del Sinodo per l’Amazzonia.
E la salvaguardia del creato è senza dubbio uno dei percorsi concreti su cui ha camminato il dialogo ecumenico, a venti anni esatti dalla firma della Charta Oecumenica. “Le continue minacce alla democrazia e all’ambiente naturale richiedono una rinnovata attenzione alla totalità della vita”, scrivono il cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa e il reverendo Christian Kriger presidente della Conferenza delle Chiese Europee nella dichiarazione congiunta che saluta questo anniversario, invitando alla preghiera perché tutti siano una sola cosa. Ne parla don Martin Michalicek, segretario generale del CCEE.
E proprio nell’Amazzonia e nel Sinodo in qualche modo si radica la riflessione che viene proposta oggi pomeriggio all’Università gregoriana per iniziativa della Pontificia accademia di teologia. Si parla di “Nuovi cammini per la ministerialità ecclesiale”, una riflessione organizzata in collaborazione con l’associazione teologica italiana importante per il presente e per il futuro della comunità cristiana, spiega monsignor Ignazio Sanna presidente della Pontificia accademia di teologia.