15 aprile 2021
Il primo collegamento è con Daniele Morini, Umbria Radio. Il Covid, un macigno sui giovani, con disagi che possono durare anni. Un buco nero silenzioso e insidioso che nel corso di questo anno di pandemia ha inghiottito e purtroppo in alcuni casi anche divorato i nostri giovani, quelli che più di altri sono rimasti quasi indifesi difronte al virus che ha cambiato e stravolto le vite di tutti noi. Delicati equilibri che i nostri giovani in molti casi hanno visto traballare o crollare di fronte a una vita che da socialità e prossimità si è trasformata in distanza e autoreclusione. Di questo tema, colpevolmente passato sotto silenzio ma che oggi ci si para davanti agli occhi in tutta la sua drammaticità e complessità, ne parliamo con la dott.ssa Elisa Delvecchio, ricercatrice al dipartimento di Scienze umane dell’Università di Perugia. Un quadro allarmante su cui l’Università di Perugia sta lavorando da ormai un anno con altri atenei a livello europeo per cercare di inquadrare e contrastare queste dinamiche di disagio psicologico che vivono i ragazzi.
Il secondo collegamento è con Alvise Renier, di Radio Spazio 103 Udine. Per effetto del lockdown all’ospedale pediatrico Burlo Garofolo di Trieste le nascite sono crollate del 20%. L’ospedale pediatrico Burlo Garofolo di Trieste (che è un centro d’eccellenza in regione per le nascite) ha condotto uno studio sulle nascite post chiusura, prendendo in esame i concepimenti avvenuti tra il 10 marzo e il 17 maggio dell’anno scorso, ovvero il periodo del primo lockdown: a nove mesi di distanza i nuovi nati sono diminuiti del 20% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nemmeno dopo l’incidente nucleare di era stato registrato un crollo così significativo. Le parole del dottor Francesco Risso, responsabile del reparto di terapia intensiva neonatale, che ha curato la ricerca, spiega quali sono le possibili cause.
L’università di Udine sta studiando una nuova terapia per curare il cancro al seno triplo negativo, una delle forme di tumore più difficili da trattare, che colpisce prevalentemente donne giovani e che ha un’alta incidenza proprio nel Nord-est d’Italia e in Slovenia. Si tratta di un’immunoterapia (ovvero si utilizzano le cellule immunitarie del paziente stesso) che potrebbe allungare la vita dei pazienti fino a 4 anni. La sperimentazione dovrebbe iniziare entro fine anno. Le parole del dottor Francesco Curcio, ordinario di Patologia clinica, che cura la ricerca, spiega come funziona questo nuovo trattamento.
Il terzo collegamento è con Giuseppe Cuva, Radio 3m Mistretta. La difficile situazione “Covid” in Sicilia con la regione che va verso una nuova zona rossa. La situazione dell’emergenza Covid nell’isola, dove ieri il numero dei nuovi casi ha superato per la prima volta negli ultimi mesi quota 1.500, sta iniziando a diventare preoccupante.Una situazione poco rassicurante, con aumento esponenziale dei contagi, ospedali al collasso e poche vaccinazioni per mancanza di sieri. La Sicilia è la terza regione in Italia per numero di contagi dietro a Lombardia e Campania. La regione ha dichiarato zona rossa più di 100 comuni, ma con i numeri in crescendo non si esclude una zona rossa per tutta l’isola bisognerà attendere il nuovo monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute, previsto per domani con l’assegnazione dei «colori» per le regioni.