“Abbiamo particolarmente bisogno di una solidarietà vaccinale giustamente finanziata, perché non possiamo permettere che la legge del mercato abbia la precedenza sulla legge dell’amore e della salute di tutti”: lo ha scritto il Papa in un messaggio al gruppo Banca mondiale e al Fondo monetario internazionale. A questo è dedicata la prima pagina di Chiesa e comunità di giovedì 8 aprile, giorno di pubblicazione di questo testo, all’indomani del tweet con cui lo stesso Francesco, nella Giornata mondiale per la salute, sottolineava come “Tutti siamo chiamati a combattere la pandemia e i vaccini costituiscono uno strumento essenziale per questa lotta”. Riflessioni analoghe a quelle proposte nel messaggio del Dicastero per lo sviluppo umano integrale sempre nella medesima circostanza. Del resto più volte nel corso di questa stagione pandemica il Papa è tornato a sottolineare la necessità di avere a cuore, in ordine alla giustizia e alla fraternità, la distribuzione universale dei vaccini. Appelli rimasti inascoltati. A raccontare come stanno le cose in particolare nei Paesi più in difficoltà anche sotto il profilo sanitario, con Alessandra Giacomucci in studio, il giornalista di Mondo e missione Giorgio Bernardelli.
Microfoni aperti poi su una iniziativa che mette insieme la bellezza della musica e la bellezza della solidarietà. Questa sera alle 20 il Teatro Regio di Torino offre un concerto umanitario a sostegno dell’emergenza profughi in Bosnia Erzegovina. L’obiettivo è sensibilizzare il sostegno a Caritas, Ipsìa e Croce Rossa che operano per fare fronte ai bisogni vitali per questo popolo in cammino in cerca di vita. A parlarne il vicedirettore di Caritas italiana, Paolo Beccegato.