Il primo collegamento de ‘Il Territorio parla’, condotto da Federica Margaritora dal lunedì al venerdì alle 16.20, è con Gabriella Ruiz, di Radio Spazio Noi Palermo, per parlare di un’iniziativa di legalità a Lampedusa. Sull’isola, infatti, la strada che porta al Faro di Capo Grecale è stata intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino uccisi dalla mafia per il loro coraggio ed impegno nel 1992. Con questo atto, si vuole ribadire che a Lampedusa non c’è spazio per chi usa la prepotenza mafiosa per intimidire , minacciare e sfruttare. La strada al Faro dell’isola è un punto di riferimento non solo per i lampedusani. L’isola è una riserva naturale e comprende la spiaggia, tristemente nota per i continui sbarchi di migranti, l’isola dei Conigli e la macchia mediterranea. La flora e la fauna sono simili a quelle nord-africane. E’ parte dell’Area Marina Protetta ” Isole Pelagie”, istituita il 21 ottobre 2002 con decreto del Ministro dell’Ambiente. Nell’Area della Cava di Cala Francese sorgerà un “Teatro Naturale”, uno spazio aperto al pubblico destinato ad ospitare manifestazioni musicali, teatrali, raduni, eventi culturali; ed un ” Memoriale delle Migrazioni”, un luogo di pausa e riflessione aperto a tutte le religioni e professioni di fede.
Il secondo collegamento è con Angelica Sicilia, di Radio Diaconia InBlu, Fasano, per parlare del progetto Puglia-grecia ‘Hermes’. Oltre due milioni di euro per HERMES: un progetto tra arte, cultura e archeologia, finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interregionale Grecia-Italia 2014-2020. Coinvolge arte, cultura e archeologia e vede il Comune di Fasano come capofila in collaborazione con altri partner: Teatro Pubblico Pugliese, Direzione Regionale Musei Puglia (già Polo Museale della Puglia), Ministero Ellenico della Cultura e dello Sport e Università di Ioannina – Comitato di Ricerca. Partner associato, il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia. A Fasano verrà valorizzato l’insediamento rupestre Lama D’Antico, uno dei più estesi della regione. Le parole di Cinzia Caroli, assessore alla cultura del Comune di Fasano.
Nella terza parte collegamento con Daniele Morini, direttore di Umbria Radio, per le prime condanne nell’ambito dell’inchiesta sui presunti concorsi truccati all’ospedale di Perugia, che portò nel 2019 alle dimissioni dell’ex presidente Catiuscia Marini. Emilio Duca condannato a tre anni, mentre Maurizio Valorosi ne patteggia due (pena sospesa). Dopo una lunga camera di consiglio è questa la sentenza del gup Lidia Brutti per l’ex direttore generale dell’ospedale di Perugia e l’ex direttore amministrativo dello stesso nosocomio per una parte delle accuse scaturite dall’inchiesta, su cui comunque il processo principale si aprirà il 16 marzo anche a loro carico. Sono state sostanzialmente accolte, dunque, le richieste dei pm Paolo Abbritti e Mario Formisano che per Duca avevano chiesto tre anni e due mesi, mentre sul patteggiamento di Valorosi c’era già il parere favorevole della procura. Il 16 marzo, inoltre, compariranno davanti al secondo collegio penale del tribunale di Perugia anche l’ex presidente della Regione Catiuscia Marini, l’ex sottosegretario Gianpiero Bocci e l’ex assessore regionale Luca Barberini. Tutti e tre sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie di reati contro la pubblica amministrazione, a cominciare dalla rivelazione di segreti d’ufficio in relazione alle tracce dei concorsi pubblici in sanità. Oltre a loro il processo si aprirà anche a carico di altre 30 persone.