6 marzo 2021
Il secondo giorno di Francesco in Iraq è iniziato con la visita privata a Najaf al Grande Ayatollaah Sayyid Ali Al-Husayni Al-Sistani, leader della comunità sciita nel Paese. L’incontro, riferisce una dichiarazione della Sala Stampa della Santa Sede, è durato circa quarantacinque minuti ed è stata per il Papa l’occasione per ringraziare Al-Sistani perché, “assieme alla comunità sciita, di fronte alla violenza e alle grandi difficoltà degli anni scorsi, ha levato la sua voce in difesa dei più deboli e perseguitati, affermando la sacralità della vita umana e l’importanza dell’unità del popolo iracheno”.
Poi Francesco si è spostato a Ur dei Caldei, nel luogo dove Abramo iniziò il suo viaggio fino alla Terra promessa, per un incontro interreligioso tra le diverse fedi monoteiste. Qui il Papa lancia un forte appello ai credenti di ogni religione perché convertano gli strumenti di odio in strumenti di pace, nonostante le ferite del passato: “Quanta gente qui, nel silenzio e nel disinteresse del mondo ha avviato cammini di fraternità”.
In collegamento per ripercorrere gli eventi Riccardo Burigana, Direttore Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia e Nader Nader Akkad, imam della comunità musulmana di Trieste