25 gennaio 2021 – Il primo collegamento è con Alvise Renier di Radio Spazio 103, Udine. Il Friuli, zona di frontiera, è da sempre molto attento a quanto accade nei Balcani e le associazioni del territorio si sono mobilitate: la Caritas diocesana ha lanciato una raccolta fondi, mentre la rete Dasi (Diritti accoglienza e solidarietà internazionale) del Friuli Venezia Giulia ha iniziato uno sciopero della fame per sensibilizzare i governi europei. Infatti sono ormai impresse nell’opinione pubblica le drammatiche immagini del migliaio di migranti costretti all’addiaccio dopo l’incendio del campo profughi di Lipa, in Bosnia Erzegovina, il 23 dicembre scorso. Si tratta di migranti che transitano per la Bosnia con la speranza di raggiungere l’Europa attraverso la Croazia. Il campo di Lipa si trova in montagna e già prima dell’incendio era inadatto ad accogliere i migranti durante la stagione fredda perché di notte le temperature scendono anche oltre i meno 15 gradi. Dopo l’incendio si è cercato di sistemare i migranti altrove ma non è stato possibile anche a causa delle proteste e delle rimostranze degli abitanti. Quindi i migranti si sono fermati lì e stanno vivendo in condizioni disumane, come conferma Daniele Bombardi, referente di Caritas italiana nei Balcani. Nella seconda parte collegamento con Michela Curcio, di radio Jòbel, Cosenza, per fare il punto sulle vaccinazioni in Calabria. Finora sono state consegnate 48.640 dosi e ne sono state somministrate 20.553, quindi il 42,3%. La Calabria continua a essere fanalino di coda italiano per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini anti-Covid. Tra i casi più spinosi in Regione, la situazione dei dentisti che lavorano da privatisti, inizialmente esclusi dalla fase 1 di campagna vaccinale. E poi ci sono le denunce per chi ha vaccinato amici e parenti che non erano in lista, come nel caso del dirigente dell’ASP di Cetraro-Paola, accusato di peculato per aver favorito familiari e altri conoscenti.
In chiusura, collegamento con Michele Cavallo, radio Diaconia inBlu, Fasano. In Puglia si organizzano le strutture per le vaccinazioni anche nei piccoli centri. A Fasano (BR) l’ASL sta creando il primo hub vaccinale da almeno 2000 prestazioni al giorno, su 4000 mq di superficie che sarà ubicato al 1° piano del centro commerciale “Conforama”. I dettagli nell’intervista al Direttore Generale del Azienda Sanitaria Locale di Brindisi, Giuseppe Pasqualone.