Nel 2019, grazie allo ‘ius sanguinis’, sono stati oltre 100 mila i “nuovi italiani” nati e/o residenti all’estero, contro le 127 mila acquisizioni di cittadinanza di immigrati che vivono da tempo nel nostro Paese e dei loro figli nati in Italia. Paese di immigrazione da quasi cinquant’anni, l’Italia registra un continuo aumento di nuovi cittadini di origine straniera: più di 1 milione dal 2012. Un numero superiore a quello già rilevante evidenziato dal Censimento del 2011, che ne registrava oltre 670mila. Eppure, a causa di una legislazione che guarda prevalentemente al passato, diventare italiano per chi nasce e si forma nel nostro Paese o ci vive da molto tempo è più difficile che per i discendenti di emigrati italiani nati all’estero e che lì risiedono (spesso) stabilmente: nell’insieme oltre 2,3 milioni di persone che rappresentano un ulteriore, importante, tassello del profilo sempre più plurale della comunità nazionale. Lo anticipa il Dossier Statistico Immigrazione 2020, realizzato dal Centro Studi e Ricerche IDOS in partenariato con Confronti, che verrà presentato il prossimo 28 ottobre. Focus con Luca Di Sciullo, presidente Idos e coordinatore del Dossier. È il tema della puntata di Buona la prima, condotto da Federica Margaritora, in onda dal lunedì al venerdì alle 18.15. Il programma, che approfondisce le notizie del giorno, apre con i desk dei principali quotidiani nazionali e locali: oggi la prima pagina di Leggo, con il direttore, Davide Desario, e la prima pagina de Il Mattino di Napoli, con Aldo Balestra, del desk centrale.