Giorgio Manganelli
Concupiscenza Libraria
Adelphi
Giorgio Manganelli è uno dei giganti della letteratura italiana del Novecento. Questo anche per la sua capacità di fare letteratura fuori dai generi canonici, con lo strumento in apparenza semplice della recensione. Proprio di una raccolta di recensioni si tratta con Concupiscenza libraria, raccolta generosa di scritti la cui produzione spazia negli anni, una massa di materiali impressionante che forse avrebbe meritato un’organizzazione filologicamente più accorta, che ne accompagnasse lo sviluppo temporale, invece di una tematizzazione che in Manganelli ha uno scarso significato. Il limite finisce per trasformarsi in un pregio, dato che evidenzia la maturità della scrittura fin dai primi approcci, priva di autocensure e timori. Come i migliori libri sulla letteratura Concupiscenza libraria apre a un mondo di letture ulteriori, alle quali si viene condotti con mano decisa attraverso una varietà di incontri che attraversa il tempo e lo spazio. Non manca una puntuale riflessione teologica “Il creatore, per non creare eternamente se stesso, deve creare qualcosa di imperfetto e che contemporaneamente gli somigli” Pagina 323, a proposito di Oblomov.